Magnapasta



Il gruppo nasce nel 2000 a Firenze, con musicisti provenienti da ogni parte del centro-sud, riprendendo i brani della musica popolare meridionale italiana. Gli strumenti scelti erano quelli della tradizione mediterranea: mandolini, chitarra portoghese, violoncello, flauto, percussioni artigianali. Attraverso un’attenta ricerca, effettuata anche sui testi oltre che sugli arrangiamenti, i Magnapasta iniziano a comporre musica originale aggiungendo al sound etnico quello elettrico degli anni '70: in particolare l'esperienza del progressive rock. La band mostra subito una forte presenza scenica, dando il meglio di sé nelle apparizioni Live, di cui alcune apprezzate tanto da essere premiate: “Keller Contest” di Prato, “On The Road Festival” di Pelago, “Arezzo Wave”, “Tim Tour”.
Nel 2001 esce il primo cd autoprodotto "Maronna Mia", 5 tracce originali che segnano la nascita di un sound molto personale. Pubblico e critica sembrano apprezzare molto e i pezzi iniziano a girare per radio e siti web con il risultato che ai concerti la partecipazione è sempre maggiore. Importanti anche i contesti in cui la band comincia ad esibirsi. Tra questi, segnaliamo i festival “La Città Aromatica” di Siena, il “Riorock” di Riotorto (LI); ma i Magnapasta cominciano, per la loro originalità, ad essere chiamati per esibirsi anche fuori Toscana (Liguria, Emilia, Veneto, Lombardia, Puglia, etc.) e ad aprire concerti di artisti quali Max Gazzè, Marco Parente, Eugenio Bennato, Parto delle Nuvole Pesanti.
Nel 2003 il gruppo entra in studio per realizzare l’omonimo "Magnapasta" (uscito per l’etichetta lombarda Ethnoworld): un CD di 11 tracce che rappresenta appieno gli anni di lavoro che hanno portato la band a un suono originale, legato a doppio filo alla musica mediterranea che si esprime soprattutto attraverso la voce calda e graffiante di Giampaolo Guerrieri. Nella stagione 2003/04 il disco viene promosso suonando in alcuni dei migliori club italiani (dal Fillmore di Piacenza, a The Cage di Livorno, dal Boca Barranca di Ravenna, al Guernica di S. Donà di Piave), in teatri (Galleria Toledo di Napoli, Saschall di Firenze) e naturalmente in molti festival estivi da nord a sud. La band viene anche invitata al "Follia Rotolante Tour”, festival etnico promosso dalla RAI, e una parte della loro esibizione viene trasmessa anche su Rai 2. Dovunque il pubblico assaggia di buon grado la ricetta Magnapasta, si affeziona, compra quasi 1000 copie solo ai concerti e si iscrive al sito web.
In questo periodo alcuni componenti storici decidono di seguire altre strade e, trovandosi in un periodo di composizione, il gruppo trasferisce in musica le vibrazioni prodotte dai conseguenti cambiamenti nel sound e negli arrangiamenti. Nasce così l’ultimo cd “I Grandi Cambiamenti”. Alcune cose non possono però cambiare mai: il suono di una chitarra classica è, ad esempio, essenziale nelle armonie dei Magnapasta. Cambiano, invece, le tessiture, i ritmi e i suoni: tutto l’album è un tentativo di riconciliare il recente passato folk con le spinte funky-jazz già ben visibili. Arriva quindi un disco molto fresco che mette in sequenza il funky-pop de “La Palta” e di “Non è con me”, a fianco a riletture di vecchie composizioni come “Terra Nostra” e “Senza sape’”. Il dialetto è sempre presente ma stavolta nella scelta dei testi l’italiano è predominante e anche nei brani dialettali l’immediatezza del messaggio è sempre in primo piano. In questo disco matura il vero genere “mezzosangue” dei Magnapasta che ricorda la scuola funky-folk napoletana degli anni ’80: più ritmo, poca elettronica e una cura dei particolari volta a creare un prodotto diretto e fruibile da tutto il pubblico, più o meno colto. I grandi cambiamenti dei Magnapasta sono nella formazione, nel sound e anche nei testi: i brani dell’album descrivono molti dei cambiamenti, volontari o meno, che si affrontano quotidianamente sul lavoro, in amore, con il prossimo. Un lavoro intimo durato due anni, che nasce con la sola idea di essere diffuso e condiviso utilizzando metri e rime dirette e accorate. Dai cambiamenti forse esce un gruppo un po’ più maturo, che si ostina a non voler dimenticare le sue radici.
Attualmente i Magnapasta sono in studio per registrare il loro quarto album.

DISCOGRAFIA: “Maronna Mia” (2001) / “Magnapasta” (2003) / “I Grandi Cambiamenti” (2006)